lavoro intermittente: significato e come funziona

lavoro intermittente

Il lavoro intermittente è un contratto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, in cui un lavoratore si mette a disposizione di un datore di lavoro per svolgere prestazioni lavorative in modo discontinuo. È regolamentato dal Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81.

Sono previsti due tipi di contratto di lavoro intermittente: con obbligo di disponibilità e senza obbligo di disponibilità. Il contratto può essere concluso con soggetti con meno di 24 anni di età, purché le prestazioni siano svolte entro il 25° anno, e con più di 55 anni. Esistono dei divieti al ricorso al lavoro intermittente, come per sostituire lavoratori in sciopero o lavoratori che sono stati oggetto di licenziamenti collettivi.

Il datore di lavoro ha obblighi di comunicazione e il lavoratore ha diritto alla retribuzione per il lavoro effettivamente prestato.

Punti chiave:

  • Il lavoro intermittente è un contratto di lavoro subordinato in cui le prestazioni lavorative si svolgono in modo discontinuo.
  • Esistono due tipi di contratto di lavoro intermittente: con obbligo di disponibilità e senza obbligo di disponibilità.
  • Il lavoro intermittente può essere concluso con soggetti con meno di 24 anni o più di 55 anni.
  • È vietato ricorrere al lavoro intermittente per sostituire lavoratori in sciopero o lavoratori che sono stati oggetto di licenziamenti collettivi.
  • Il datore di lavoro ha obblighi di comunicazione e il lavoratore ha diritto alla retribuzione per il lavoro effettivamente prestato.

Definizione del contratto di lavoro intermittente

Il contratto di lavoro intermittente è un contratto subordinato, anche a tempo determinato, in cui un lavoratore si pone a disposizione di un datore di lavoro che può utilizzare le sue prestazioni lavorative in modo discontinuo. Per essere valido, il contratto deve essere previsto nel contratto collettivo, anche aziendale, applicato dal datore di lavoro. Esistono due forme di contratto di lavoro intermittente: con obbligo di disponibilità e senza obbligo di disponibilità. Il contratto può essere stipulato con soggetti con meno di 24 anni di età, purché le prestazioni siano svolte entro il 25° anno, e con più di 55 anni. Esistono dei divieti al ricorso al lavoro intermittente, come per sostituire lavoratori in sciopero o lavoratori che sono stati oggetto di licenziamenti collettivi.

Contratto di lavoro intermittente con obbligo di disponibilità

Nel contratto di lavoro intermittente con obbligo di disponibilità, il lavoratore si impegna a restare a disposizione del datore di lavoro per svolgere la prestazione lavorativa quando richiesto. In questo caso, il lavoratore riceve un’indennità di disponibilità, anche durante i periodi di attesa in cui non sta effettivamente lavorando. Questo tipo di contratto permette al datore di lavoro di avere maggiore flessibilità nell’utilizzo delle risorse lavorative.

Contratto di lavoro intermittente senza obbligo di disponibilità

Nel contratto di lavoro intermittente senza obbligo di disponibilità, il lavoratore è libero di rifiutarsi di prestare l’attività se richiesto e riceve la retribuzione solo per le ore di lavoro effettivamente prestate. Durante i periodi di attesa, il lavoratore non matura alcun trattamento economico o normativo, a meno che non sia previsto l’obbligo di disponibilità nel contratto. Questo tipo di contratto offre maggiori garanzie di libertà al lavoratore, ma limita la sua disponibilità per il datore di lavoro.

È importante che sia il datore di lavoro che il lavoratore rispettino i diritti e gli obblighi previsti dal contratto di lavoro intermittente, al fine di evitare controversie e sanzioni amministrative.

Caratteristiche del lavoro intermittente

Il lavoro intermittente presenta diverse caratteristiche. Sono previste due forme di contratto: con obbligo di disponibilità e senza obbligo di disponibilità. Nel primo caso, il lavoratore deve restare a disposizione del datore di lavoro per svolgere la prestazione lavorativa quando richiesto, ricevendo un’indennità di disponibilità. Nel secondo caso, il lavoratore è libero di rifiutarsi di prestare l’attività se richiesto e riceve la retribuzione solo per le ore di lavoro effettivamente prestate. Durante i periodi di attesa, il lavoratore non matura alcun trattamento economico o normativo, tranne nel caso di obbligo di disponibilità.

Inoltre, il lavoratore intermittente non deve ricevere un trattamento economico e normativo complessivamente meno favorevole rispetto ad altri lavoratori di pari livello e a parità di mansioni svolte.

Divieti e obblighi del lavoro intermittente

Sono previsti dei divieti al ricorso al lavoro intermittente, come per sostituire lavoratori in sciopero o lavoratori che sono stati oggetto di licenziamenti collettivi. Inoltre, le aziende non in regola con la normativa sulla sicurezza sul lavoro non possono utilizzare il lavoro intermittente.

Il datore di lavoro ha obblighi di comunicazione, tra cui la comunicazione telematica prima di ogni chiamata del lavoratore. Il datore di lavoro deve anche effettuare una comunicazione amministrativa prima di ogni chiamata del lavoratore, utilizzando modalità telematiche. È importante che il datore di lavoro rispetti questi obblighi per evitare sanzioni amministrative.

Normativa di riferimento

La normativa di riferimento per il lavoro intermittente è il Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che regola le disposizioni sul lavoro intermittente. Alcuni altri atti normativi sono importanti per comprendere il contesto legislativo:

  • Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276
  • Legge 28 giugno 2012 n. 92
  • Decreto Legge 28 giugno 2013, n. 76

È importante fare riferimento a queste leggi per comprendere le specifiche norme sul lavoro intermittente e i diritti e gli obblighi sia del datore di lavoro che del lavoratore.

Storia legislativa del lavoro intermittente

Il contratto di lavoro intermittente ha una storia legislativa complessa, caratterizzata da diverse modifiche nel corso degli anni. Nel 2003 è stato introdotto per regolarizzare la flessibilità lavorativa. Tuttavia, nel 2007 è stato abrogato a seguito di critiche sul suo impatto sociale ed economico. Successivamente, nel 2008 è stato ripristinato con alcune revisioni per affrontare tali preoccupazioni.

Nel corso degli anni, ulteriori modifiche sono state apportate per rafforzare la disciplina del lavoro intermittente. Ad esempio, nel 2012 e nel 2013 sono state introdotte delle modifiche per affrontare le problematiche relative alla tutela dei diritti dei lavoratori intermittenti.

La svolta decisiva nella normativa del lavoro intermittente è avvenuta nel 2015 con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 81/2015. Questo decreto ha abrogato la normativa precedente e ha introdotto una nuova disciplina più dettagliata e precisa per il lavoro intermittente.

La conoscenza della storia legislativa del lavoro intermittente è fondamentale per comprendere come è evoluta la disciplina nel corso del tempo e per avere una chiara comprensione dei provvedimenti normativi attualmente in vigore. Questa evoluzione legislativa riflette gli sforzi per trovare un equilibrio tra la flessibilità del lavoro intermittente e la protezione dei diritti dei lavoratori.

Conclusione

Il lavoro intermittente è un contratto di lavoro subordinato che offre flessibilità sia per il lavoratore che per il datore di lavoro. Con questo tipo di contratto, il lavoratore può mettersi a disposizione per svolgere prestazioni lavorative in modo discontinuo, consentendo al datore di lavoro di avere risorse solo quando necessarie.

Esistono diverse caratteristiche e regole che disciplinano il lavoro intermittente, come la distinzione tra contratto con obbligo di disponibilità e senza obbligo di disponibilità. È fondamentale che sia il datore di lavoro che il lavoratore siano consapevoli dei loro diritti e degli obblighi legati a questo tipo di contratto per operare in modo corretto e nel rispetto della normativa.

La normativa di riferimento fornisce una guida per comprendere le disposizioni legali che regolano il lavoro intermittente. È importante fare riferimento a queste leggi per garantire una corretta applicazione delle norme. Inoltre, la storia legislativa del lavoro intermittente mostra come le norme siano cambiate nel corso del tempo, offrendo una prospettiva sulle evoluzioni normative passate e future del lavoro intermittente.

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